Questo perché, a una settimana dall'udienza in cassazione, Facebook ha deciso di rinunciare (il nemico che fugge).
Ora ho il pieno possesso del nome, anche nelle classi per uso internet, social networking ecc.
Un riepilogo per chi non avesse seguito gli eventi.
Un climber; la Suprema Corte di Cassazione (l’organo al vertice del potere giudiziario italiano) e la società che possiede sia Instagram che Whatsapp, la cui influenza (insieme a Google) è superiore a qualunque altro ente mondiale, sia privato che governativo. Mia figlia mi diceva: “ma che te frega? Basta che cambi nome”.
Cerco di spiegare: all’inizio fu molto una questione di principio (ma la parola BOOK non dovrebbe essere di tutti??). Ora sono passati quasi dieci anni e confesso che la mia spinta idealistica su sia un poco esaurita. Voglio vincere anche per ragioni professionali ed economiche. Ma giuro che è stata proprio la spinta idealistica a farmi resistere. Questa ultima sentenza costituisce un precedente dal valore simbolico molto più grande della piccola questione locale tra un climber e un colosso. Il duopolio della dittatura digitale Google-Facebook ci sta rendendo mansueti polli da batteria che cacano preziose uova piene dei nostri dati più intimi, che vengono succhiati avidamente da loro. Ora vengono usati per la pubblicità ad personam, ma in futuro i nostri dati - che saranno sempre più sofisticati, grazie anche a tutti i nuovi device biometrici - serviranno per controllare e manipolare ogni cosa, dalle decisioni politiche ai nostri stessi desideri. Noi, ben addomesticati, abbozziamo su tutto, svoltiamo a destra dove dice Google, quando accade qualcosa di fico tiriamo fuori lo smartphone e la nostra eccitazione viene mediata e offuscata dal filtro digitale della condivisione, non di esperienze, ma di come-gli-altri-vedono-le-nostre-esperienze: dalle foto e dai video che pubblico traspare l’apparente perfezione del mio io digitale (passo un’ora al giorno per modellarlo-sì-come tutti voi) ma non l’angoscia crescente del mio io reale. Sono, ancora una volta, uscito sconfitto dalla mia perenne ricerca di senso e di entusiasmo, introverso e pigro, eppure la mia schiena nuda spicca baldanzosa il volo da un post all’altro, da un paradiso di mare a uno di montagna. Invece il mio fuoco si è intiepidito, a forza di terabyte di noia digitale. I miei sogni sbiaditi, di seconda mano, già sognati da milioni di persone. Le mie passioni disinnescate da pignoli artificieri, detonate e messe in sicurezza. La mia perdizione resa impossibile da satelliti certi. Non mi lamento. Il mondo di oggi è molto meglio di quello di ieri, e il merito è stato anche dei colossi digitali. Ma ora teniamoli a bada. Anche per questo, cara Facebook-Instagram-Whatsapp, tu mi hai sfidato, ma io ho resistito.
Ora è il momento per investire e far crescere questo sito.
Il 5 gennaio, ci sarà il rilascio della nuova versione.
Ho molte altre idee che vorrei sviluppare. Il tiranno Dionigi ha tolto la spada sopra la testa di Damocle: ora si ricomincia.
Commenti
Come era giusto che fosse
Esito tutt'altro che scontato, ma giustissimo. Complimenti per la tenacia e grazie di tutto!
Questo si che è cominciare il nuovo anno!
Congratulazioni per la caparbietà, caratteristica forse scontata in uno sportivo di professione, ma non da tutti in queste situazioni! Un ringraziamento particolare anche a Giulia per aver mantenuto aggiornato il sito! Allez ragazzi!
Win Book
Grande vittoria e buona ripartenza!! Grazie per quello che fate
Grazie a tutti voi che ci sostenete e fate vivere Climbook ogni giorno, anche arricchendolo sempre di contenuti nuovi! Ve ne siamo molto grati e apprezziamo molto la vostra voglia di far crescere Climbook completando il nostro database con sempre più falesie e informazioni.
Come scrive Jolly, Climbook vive di lavoro volontario e per questo vi chiediamo un po' di pazienza se a volte le risposte o gli aggiornamenti tardano. Ma facciamo tutto il possibile :)
In questi giorni stiamo testando il nuovo sito anche per quanto riguarda gli aggiornamenti alle falesie. Vi chiediamo quindi di pazientare ancora un poco, ma pian piano ci occuperemo di tutte le modifiche richieste nelle scorse settimane.
Nel caso in cui doveste riscontrare problemi con il sito, cliccate su "Assistenza" in fondo alla pagina e mandateci una mail.
Grazie :)
perplessità...
Come al solito nutro opinioni impopolari... lo confesso...
Rimango perplesso... e convivo con i dubbi, spesso osservo chi vive di certezze ...
Ammiro e apprezzo chi ha realizzato e gestisce questo sito x molte ragioni,
Complimenti per la vittoria... dopo 10 anni, uao!!!
Ammetto la colpa però ... come gli spit che scrocco sulle vie (io non li pianto, li uso solo!), io scrocco anche questo sito...
In falesia sono (siamo ) tutti con il telefono in mano a controllare i gradi su climbook.
Comodo climbook, figo... è pure gratis!!!
Ma climbook ... è un big data anch'esso (solo più piccolo, uno small data!!!) . Come tanti altre cose che usiamo in rete, tutte gratis...
E' marketing anch'esso, serve per scopi pubblicitari o per altri scopi che io non conosco... sennò (giustamente ) come fanno a pagare qualcuno che ci lavora e lo gestisce?
Io uso la rete ed è tutto gratis... non mi pongo nemmeno il problema perchè è gratis... apparentemente... (social dilemma su netflix docufilm che spiega questa falsa apparenza).
Forse viviamo in un mondo contradditorio...
vabbè ... buone scalate a tutti!!!!
È un big data anch’esso rispetto a quale altro? Ed è un big data o uno small data? Marketing e big data anch’esso intendi rispetto a Facebook? A quale Netflix docufilm ti riferisci? Di contraddittorio apparentemente c’è solo la formulazione di alcune frasi. Comunque, Climbook si regge al 90% sul lavoro volontario di Giulia - Gi erre, talvolta spalleggiata da altri admin (quelli con scritto [admin] nel nickname). La manutenzione del sito è invece fatta fare a un programmatore di tasca di Jolly. Pubblicità non ve ne sono: che senso avrebbe una pubblicità occulta? Climbook è un servizio che Jolly (e Giulia) mette a disposizione della comunità senza logica di profitto. So che non va più di moda di questi tempi, ma così è.
Ciao Dario,
Sono sinceramente davvero basita per questo tuo commento. Climbook è un sito interamente no-profit, interamente senza pubblicità, cosa assolutamente rara o unica al giorno d'oggi. Climbook vive del fatto che Jolly paga di tasca sua i costi di gestione del server e quelli del programmatore che ha realizzato negli ultimi tempi il nuovo sito. Jolly lo fa per pura generosità e perché questo piccolo progetto è cresciuto tanto in questi anni e sarebbe un peccato lasciarlo morire, che dici?
Per quanto mi riguarda dedico da ben 7 anni ritagli del mio tempo libero a Climbook, e lo faccio in modo volontario e a titolo gratuito. Perché lo faccio? Perché è un progetto a cui tengo e che mi tiene legata al mondo dell'arrampicata che mi ha dato tanto in passato. E lo faccio anche perché quando non ho molto tempo libero e il "lavoro" da fare per Climbook si accumula, ricevo mail su mail di sollecito, indice del fatto che tante persone ci tengono a questo piccolo sito!
Insomma... mi dispiace deluderti, ma hai sbagliato "bersaglio" ;)
Saremo sicuramente lieti se vorrai continuare ad usare Climbook, personalmente sarò anche lieta se porterai un pizzico di rispetto in più per chi tiene in vita questo sito in modo del tutto disinteressato :)
Ti auguro buone scalate e meno ipotesi di complotto :)
l'impopolare che vuol diventare popolare
non si capisce cosa vuoi dire e cmq sei fuori tema sulla delucidazione di Jolly della questione Facebook.
se hai delle perplessità su internet e ciò che è gratis compra solo guide e consulta quelle e basta..
Per quanto mi riguarda compro guide ed uso climbook e li ringrazio e del lavoro utilissimo che fanno
@Fabri Tambo: grazie per il tuo apprezzamento e sostegno nei confronti di Climbook!
tranqui... nessuno voleva parlare male di climbook!!!
Intanto complimenti a Giulia che svolge il lavoro da volontaria ,
La rete è una vetrina che si presta ad ecquivoci , inganni ma anche grandi slanci di generosità come in questo caso (ho esordito che apprezzo il lavoro dei gestori di questo sito).
Se il sito è creato e gestito con un ottica di no profit l'utente non lo può sapere a meno che non lo scrivete ben chiaro (io non mi ero letto tutti i commenti ed effettivamente Giulia lo diceva) .
L'utente non lo sa e pensa che ci sia un ritorno economico in qualche maniera (la rete funziona al 99% così).
Inoltre anche se ci fosse un ritorno economico lo troverei comunque un lavoro degno di stima.
Mi scuso se non sono stato chiaro: il docufilm si chiama appunto "socialdilemma" su netflix.
grazie Dario per la risposta, pace fatta e ti prometto che appena avremo un po' di tranquillità scriveremo una pagina "Chi siamo" in cui si descrive anche chiaramente "chi siamo" e perché ci occupiamo di Climbook ;)
bella notizia!!
io fossi il premier inglese farei causa a facebook per appropriazione della parola "Book" :)
Grazie ragazzi per il vostro lavoro!!