Se capitate una domenica d’estate in qualche piccolo scoglio di roccia friabile, con vie corte e sporche spittate a pochi centimetri le une dalle altre, rischiate di fare la fila sulle vie (oltre che di beccarvi un sasso sulla testa). Potrebbe capitarvi la stessa cosa anche per una moltitudine di piccole rupi di discreta roccia, ma spesso maleodoranti, e piene di gradoni, cengie erbose, e terrazze.
Al di là del lato estetico della questione, per cui nessuno dovrebbe ergersi a giudice, questo tipo di falesie, assolutamente lontane dagli standard moderni di “falesia europea” non favoriscono il miglioramento tecnico-fisico-mentale. Chi volesse veramente fare un salto di qualità, e non cercasse soltanto il grado, dovrebbe, a mio parere, cominciare dalla scelta della falesia.
Parlo da allenatore e non da critico che fa recensioni. Una bella falesia solitamente è più allenante, vale di più una settimana a Rodellar, in termini di esperienza, che un inverno in ciociaria.
Nessun abituale frequentatore di falesie brutte è mai diventato un valido ottavo-gradista.
Quello che serve è una falesia con muri compatti e monolitici, senza cenge o gradoni, una falesia dove si possa volare tranquillamente, spingersi al limite senza rischio di incappare in terrazze, dove esercitare quella resistenza continua e quella tecnica così difficile da allenare indoor.
Una falesia dove si possa allenare anche la interpretazione e la lettura, potendo allontanarsi un poco dall'asse della via senza calpestarne un'altra.
Al di la del giudizio estetico, una falesia "competitiva" è più allenante, anche se non si fa (almeno non subito) il grado.
Non è vero che si va sugli "scogli" perchè si è scarsi: si rimane scarsi PERCHÉ si va a arrampicare solo sugli scogli. Non si prende il largo, non si abbandona il giardino ristretto delle proprie abitudini.
Appaiono scontate almeno due obiezioni a questo ragionamento:
si, ma le vie facili spesso non sono presenti nelle falesie più competitive, per questo motivo molti sono costretti a essere assidui frequentatori degli scogli. In parte è vero, ma non sarà vero anche il contrario? Che non si diventa bravi A CAUSA del fatto che si frequentano solo falesie brutte? Per migliorare bisogna volare e spingersi al limite, ma per farlo bisogna essere già bravi, perché sul facile è pericoloso. Bisogna uscire da questo circolo vizioso. E questo si fa cominciando con la scelta delle falesie
Seconda obiezione legittima: io faccio lo snob dicendo che la maggior parte delle nostre falesie sono brutte, ma non ho mai attrezzato o finanziato nuove belle pareti. È vero, mea culpa, sto cercando tardivamente di rimediare. I chiodatori fanno un lavoro non pagato e il loro lavoro dovrebbe essere sempre rispettato.
Ecco alcuni consigli, la mia personale hit parade ( non necessariamente in questo ordine) delle falesie del Centro sud d'Italia
1) "Pennadomo, settore placche dell'oasi":http://www.climbook.com/articoli/178-pennadomo-abruzzo"
2) "Palinuro, spiaggia della Molpa":http://www.climbook.com/articoli/661-consigli-per-l-inverno-palinuro
3) "Fosolone, colle dell'orso":http://www.climbook.com/articoli/183-colle-dell-orso-molise
4) "Paretone del Monte Moneta, Tetti rossi":http://www.climbook.com/articoli/281-tetti-rossi-del-monte-moneta
4) "Grotti Alta":http://www.climbook.com/articoli/781-consigli-per-l-inverno-grotti-alta
5)Candalla Alta, Camaiore.
6)Positano, Monte Pertuso e zone limitrofe.
7)Ferentillo, settore Gabbio e Curva di Gabbio
8) Pizzoferrato, Abruzzo.
Sono ben accette altre proposte di hit parade. Limitandosi al centro sud (entro un raggio di circa 400 km da Roma.)
Commenti
Solo che Climbook è involontariamente parte di questo circolo vizioso: in tanti preferiscono accumulare vie liberate da segnare su Climbook (come se fosse quello il vero obiettivo della giornata in falesia) e non andare a prendere schiaffi nelle falesie dure :)
Circoli viziosi...
Aspetto una hit delle falesie della Lombardia, nel frattempo, aggiungo altre due obbiezioni a quelle di Jolly:
-Può essere che ci sia qualcuno che si è stancato di inseguire sempre il massimo della prestazione sportiva e voglia semplicemente passare una bella giornata all'aperto, facendo un po' di sport, senza per forza compiere un'impresa.
- L'arrampicata, come il modo di chiodare, inteso come attività creativa, esprime quello che una persona ha dentro, in un determinato momento della sua vita.
Es. Se uno si sente forte e vuole rischiare, chioderà lungo e pericoloso, se vorrà invece starsene tranquillo, chioderà vicino cercando di ridurre al minimo il rischio.
E' difficile criticare una chiodatura senza domandarsi:
E' brutta la chiodatura o sono capitato in un posto che non rispecchia le mie aspettative?