Uno dei principi che caratterizzano la seconda rivoluzione di internet, il cosiddetto web.2, è legato al fatto che gli utilizzatori aggiungono valore. Anche senza volerlo.
L'intelligenza collettiva, sotto forma di innumerevoli collegamenti e feedback, che solo la rete può consentire, arricchisce un prodotto o un'idea. Ognuno può fare delle piccole modifiche, limature o aggiunte, e la materia grezza iniziale, lanciata nel nuovo e dinamico web, può rimbalzare qua e là milioni di volte fino a diventare perfettamente rotonda.
Questo progetto parte dall'idea di creare un sito, inizialmente su base regionale, che registri di continuo le vie salite di ogni grado, monitorando il numero di tentativi, il tempo totale di lavoro, la media dei giudizi soggettivi sul grado etc.
Molto citato è l'esperimento del bue: ad una fiera di bestiame, in cui erano presenti sia allevatori che spettatori non esperti, viene indetta una specie di lotteria, dove vince chi si avvicina di più a indovinare il peso esatto del bue. Ebbene, risultò che la media delle previsioni di ognuno fu di 1198 libbre, quando il bue ne pesava 1197!1
Sulla validità di questo metodo, si potrebbe discutere per molto tempo, e, personalmente, non sono affatto convinto che questo tipo di intelligenza collettiva funzioni bene, anche per questioni estetiche o politiche. Ma è chiaro che ci sono molti sistemi che migliorano con l'aumentare del numero di feedback.
Fare la media dei giudizi "soggettivi" sulla difficoltà della via sicuramente è un metodo valido per misurare il grado di una via.
Poi c'è un altro sistema, più rigoroso ancora. Far provare a piùÂ persone possibili le vie e vedere quanti riescono e quanti no, contare i tentativi di ogni persona su ogni grado e trovare un algoritmo che utilizzi questi e altri dati facendo una proiezione. Insomma, il sistema statistico-matematico.
Anche perché, cos'altro è il grado se non una misura statistica della percentuale di "salibilità" di quella via, da parte del genere umano?
Prendiamo per assodato il principio per cui se 500 persone affrontano 50 problemi (situazione tipo Melloblocco) e un blocco viene salito solo da 5 persone, un altro da 50 e un altro ancora da 100, abbiamo una scala "oggettiva" di difficoltà tra queste vie o blocchi.
Nel vecchio sistema (chiamiamolo "grado.1") c'era una sola persona che si arrogava il diritto di decidere che il bue pesava x libbre. Il primo salitore, o il curatore della guida, pur nella sua grande esperienza, decideva in maniera soggettiva e totalitaria, per esempio, che " Lola Falana" fosse 7b. E tale rimaneva nei secoli.
Nel 2010 siamo ancora legati completamente a questo metodo medioevale per assegnare i punteggi alle vie.
Il "grado.1" crea anche altri paradossi.
Io apro una via, la salgo, io stesso la valuto 9a e quella via diventa a tutti gli effetti 9a, come se ad una gara di tuffi io mi assegnassi da solo il punteggio massimo.
Oppure: un amatore decide di pubblicare una guida, assegna in maniera antidemocratica il grado delle vie, viene uno scalatore forestiero, compra quella guida, sale un 8° "a vista". In questo modo egli ha fatto un 8° "a vista" perché è la pubblicazione della guida che fa fede in termini di realizzazione: "se la guida dice che è 8°, io me la prendo 8°".
Siccome non abbiamo una bilancia per pesare il bue ed è dimostrato che la media delle previsioni soggettive, con l'aumentare delle persone che giudicano, tende sempre di più alla precisione, perché continuare a fare pesare i buoi alle stesse, pochissime persone?
Ok, prima non avevamo internet nè la possibilità di creare enormi reti di feedback in tempo quasi reale.
Ma anche ora, se fate un giro su internet, neppure il più puntodueizzato dei siti di scalata, www.8a.nu, ci offre una possibilità rigorosa di puntodueizzare il grado: le vie sono inserite dagli utenti stessi, e in molti casi appaiono più volte perché il nome è digitato male; non c'è una vera possibilità di "votare" il grado, con una scala più granulare; non c'è un meccanismo che permetta di considerare in maniera rigorosa quante giornate di tentativi impieghiamo per salire una via…
Partendo da questi principi, abbiamo costruito:
un sistema di "voto" soggettivo sulla difficoltà di una via, che permette a chiunque di assegnare un punteggio da 1 a 9. Poi il sistema mostrerà la media dei voti ottenuti da ogni via, gradandola con un sistema decimale, per esempio 7b,85;
un algoritmo che permette di dare una valutazione statistico-matematica della difficoltà di una via, di cui vi svelo solo gli ingredienti ma non gli ingranaggi precisi: una certa quantità di soggetti con esperienza (certificatori)Â ed affidabili, d'ora in poi cominciano ad annotare in un database on-line le vie che fanno e il tempo che gli occorre per salirle. Se, per esempio, qualcuno ha messo dentro 10 vie di 7c, una in x tentativi una in y una in z, etc, il sistema fa una sua "curva tentativi" per il 7c. Cosi ad ogni persona, per ogni grado, associa una probabilità che lo faccia in x tentativi. Quando questa persona sale un 7b, e ci mette, per salirla, il numero di tentativi che, secondo quella curva, è probabile egli faccia un 8a, il sistema valuta che "per lui" quella via è 8a. Se tanti fanno quella via in un tempo che è superiore alla propria curva di probabilità per quel grado, la via viene sovragradata (o sottogradata). Mentre il voto soggettivo sarà aperto a tutti, per questo altro sistema si utilizzerà solo una certa quantità di soggetti affidabili.
Non è possibile, ancora, nel 2010, che il grado sia deciso da una sola persona.
Avendo a disposizione un club con oltre 600 scalatori da interpellare, un sito già avviato, oltre che questo sito nascente, ho la presunzione di avere la popolazione sufficiente per poter cominciare questa opera di "certificazione" sperimentale e dinamica del grado. Almeno, per ora, a livello regionale.
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1 "La saggezza delle folle", James Surowiecki
L'intelligenza collettiva, sotto forma di innumerevoli collegamenti e feedback, che solo la rete può consentire, arricchisce un prodotto o un'idea. Ognuno può fare delle piccole modifiche, limature o aggiunte, e la materia grezza iniziale, lanciata nel nuovo e dinamico web, può rimbalzare qua e là milioni di volte fino a diventare perfettamente rotonda.
Questo progetto parte dall'idea di creare un sito, inizialmente su base regionale, che registri di continuo le vie salite di ogni grado, monitorando il numero di tentativi, il tempo totale di lavoro, la media dei giudizi soggettivi sul grado etc.
Molto citato è l'esperimento del bue: ad una fiera di bestiame, in cui erano presenti sia allevatori che spettatori non esperti, viene indetta una specie di lotteria, dove vince chi si avvicina di più a indovinare il peso esatto del bue. Ebbene, risultò che la media delle previsioni di ognuno fu di 1198 libbre, quando il bue ne pesava 1197!1
Sulla validità di questo metodo, si potrebbe discutere per molto tempo, e, personalmente, non sono affatto convinto che questo tipo di intelligenza collettiva funzioni bene, anche per questioni estetiche o politiche. Ma è chiaro che ci sono molti sistemi che migliorano con l'aumentare del numero di feedback.
Fare la media dei giudizi "soggettivi" sulla difficoltà della via sicuramente è un metodo valido per misurare il grado di una via.
Poi c'è un altro sistema, più rigoroso ancora. Far provare a piùÂ persone possibili le vie e vedere quanti riescono e quanti no, contare i tentativi di ogni persona su ogni grado e trovare un algoritmo che utilizzi questi e altri dati facendo una proiezione. Insomma, il sistema statistico-matematico.
Anche perché, cos'altro è il grado se non una misura statistica della percentuale di "salibilità" di quella via, da parte del genere umano?
Prendiamo per assodato il principio per cui se 500 persone affrontano 50 problemi (situazione tipo Melloblocco) e un blocco viene salito solo da 5 persone, un altro da 50 e un altro ancora da 100, abbiamo una scala "oggettiva" di difficoltà tra queste vie o blocchi.
Nel vecchio sistema (chiamiamolo "grado.1") c'era una sola persona che si arrogava il diritto di decidere che il bue pesava x libbre. Il primo salitore, o il curatore della guida, pur nella sua grande esperienza, decideva in maniera soggettiva e totalitaria, per esempio, che " Lola Falana" fosse 7b. E tale rimaneva nei secoli.
Nel 2010 siamo ancora legati completamente a questo metodo medioevale per assegnare i punteggi alle vie.
Il "grado.1" crea anche altri paradossi.
Io apro una via, la salgo, io stesso la valuto 9a e quella via diventa a tutti gli effetti 9a, come se ad una gara di tuffi io mi assegnassi da solo il punteggio massimo.
Oppure: un amatore decide di pubblicare una guida, assegna in maniera antidemocratica il grado delle vie, viene uno scalatore forestiero, compra quella guida, sale un 8° "a vista". In questo modo egli ha fatto un 8° "a vista" perché è la pubblicazione della guida che fa fede in termini di realizzazione: "se la guida dice che è 8°, io me la prendo 8°".
Siccome non abbiamo una bilancia per pesare il bue ed è dimostrato che la media delle previsioni soggettive, con l'aumentare delle persone che giudicano, tende sempre di più alla precisione, perché continuare a fare pesare i buoi alle stesse, pochissime persone?
Ok, prima non avevamo internet nè la possibilità di creare enormi reti di feedback in tempo quasi reale.
Ma anche ora, se fate un giro su internet, neppure il più puntodueizzato dei siti di scalata, www.8a.nu, ci offre una possibilità rigorosa di puntodueizzare il grado: le vie sono inserite dagli utenti stessi, e in molti casi appaiono più volte perché il nome è digitato male; non c'è una vera possibilità di "votare" il grado, con una scala più granulare; non c'è un meccanismo che permetta di considerare in maniera rigorosa quante giornate di tentativi impieghiamo per salire una via…
Partendo da questi principi, abbiamo costruito:
un sistema di "voto" soggettivo sulla difficoltà di una via, che permette a chiunque di assegnare un punteggio da 1 a 9. Poi il sistema mostrerà la media dei voti ottenuti da ogni via, gradandola con un sistema decimale, per esempio 7b,85;
un algoritmo che permette di dare una valutazione statistico-matematica della difficoltà di una via, di cui vi svelo solo gli ingredienti ma non gli ingranaggi precisi: una certa quantità di soggetti con esperienza (certificatori)Â ed affidabili, d'ora in poi cominciano ad annotare in un database on-line le vie che fanno e il tempo che gli occorre per salirle. Se, per esempio, qualcuno ha messo dentro 10 vie di 7c, una in x tentativi una in y una in z, etc, il sistema fa una sua "curva tentativi" per il 7c. Cosi ad ogni persona, per ogni grado, associa una probabilità che lo faccia in x tentativi. Quando questa persona sale un 7b, e ci mette, per salirla, il numero di tentativi che, secondo quella curva, è probabile egli faccia un 8a, il sistema valuta che "per lui" quella via è 8a. Se tanti fanno quella via in un tempo che è superiore alla propria curva di probabilità per quel grado, la via viene sovragradata (o sottogradata). Mentre il voto soggettivo sarà aperto a tutti, per questo altro sistema si utilizzerà solo una certa quantità di soggetti affidabili.
Non è possibile, ancora, nel 2010, che il grado sia deciso da una sola persona.
Avendo a disposizione un club con oltre 600 scalatori da interpellare, un sito già avviato, oltre che questo sito nascente, ho la presunzione di avere la popolazione sufficiente per poter cominciare questa opera di "certificazione" sperimentale e dinamica del grado. Almeno, per ora, a livello regionale.
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1 "La saggezza delle folle", James Surowiecki